Accordo tra Fondazione Montagne Italia, I-Com e Francesco Micci per nuovi strumenti di formazione e sviluppo sostenibile sui territori

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Mai come oggi i territori rurali e montani hanno un ruolo cruciale nella realizzazione di obiettivi e programmi per lo sviluppo sostenibile. A livello globale dalle Nazioni Unite (2030 Agenda for Sustainable Development, i 17 SDGs) e dagli accordi internazionali (COP-21). A livello comunitario tramite lo European Green Deal presentato dalla Commissione Europea, accolto dal Parlamento Europeo e dal Consiglio; il piano di transizione energetica che condizionerà profondamente le politiche nazionali di sviluppo degli Stati membri. Fino agli Enti locali, Regioni e Comuni, dove si dovranno realizzare gli investimenti – infrastrutture, attività produttive, edilizia – per concretizzare obiettivi e crescita, green e smart.
A questi obiettivi di sviluppo sostenibile si affiancano i fondamentali interventi comunitari per favorire la ripresa dallo shock socio-economico generato dal Covid-19. In particolare, il rilevante e composito strumento Next Generation EU, presentato dalla Commissione Europea insieme a un potenziamento del quadro finanziario pluriennale 2021-2027 dell’UE, volti a supportare crescita economica, lavoro, coesione sociale e territoriale. A livello nazionale, Governo e Parlamento devono destinare almeno il 37% delle risorse disponibili dal Recovery Plan in investimenti green per la transizione energetica. La conversione in Legge del DL Semplificazioni ha esteso all’intero 2021 il regime straordinario semplificato per la disciplina dei contratti pubblici, sono poi stati implementati piani e fondi per la riqualificazione dei piccoli comuni. Inoltre, un’iniziativa sistemica per l’intero patrimonio edilizio privato nazionale, quale il Superbonus 110% per il miglioramento dell’efficienza energetica e la riduzione del rischio sismico degli edifici, sarà probabilmente esteso oltre il 2021.
I territori montani italiani sono da tempo un laboratorio dove si sperimentano nuovi modelli di sviluppo sostenibile, capaci di coniugare il benessere delle comunità, la coesione sociale e la valorizzazione dei servizi ecosistemici. È arrivato il momento di passare a uno strategico approccio di sistema, per affrontare tematiche complesse in maniera integrata e trasversale, con strumenti innovativi, al fine di cogliere le rilevanti opportunità dei prossimi anni per un più completo sviluppo sostenibile di carattere sociale ed infrastrutturale, economico ed ambientale per tali territori fondamentali per il Paese, che rappresentano un bacino territoriale pari al 54% di quello nazionale, in cui risiedono oltre 10 milioni di abitanti. Pertanto, è necessario promuovere gli interessi delle comunità e degli Enti locali della montagna nei rapporti con le varie istituzioni europee, il Governo ed il Parlamento, le Regioni, ma anche con i diversi stakeholder privati interessati.
Coalizzare istituzioni locali, forze produttive e comunità per promuovere progettualità strategiche, sostenibili ed innovative per i territori; ben strutturate e che intercettino il trend normativo odierno in tema di sostenibilità ed il mercato, nonché le opportunità da programmi e fondi comunitari, nazionali e regionali. Fornire a Comuni il supporto necessario, di carattere tecnico e formativo, per catalizzare investimenti in opere pubbliche sostenibili e processi di trasformazione delle economie locali, anche tramite meccanismi di partenariato pubblico-privato, secondo le più recenti best practice internazionali. Avvicinare la finanza, implementando strumenti innovativi di finanza sostenibile, ai territori che assumono una crescente centralità nella prospettiva della green economy e degli indirizzi comunitari e nazionali. 
Questi i principali obiettivi dell’accordo di collaborazione siglato tra la Fondazione Montagne Italia (espressione di Uncem, l’Unione Nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti Montani), l’Istituto per la Competitività (I-Com) e lo Studio professionale di Francesco Micci.

“L’emergenza COVID-19 ha imposto a tutti uno stop forzato e doloroso. Ripartire con un passo nuovo è insieme una necessità ed una grande opportunità per chiudere il gap che ci divide dal traguardare ambiziosi obiettivi di sviluppo sostenibile a medio termine che ci siamo posti a livello nazionale, europeo e globale. A temi consolidati, quali la decarbonizzazione legata allo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili ed alla diffusione di tecnologie energeticamente più efficienti nei diversi settori, si sono affiancate sfide ancor più complesse quali la realizzazione di cicli produttivi a rifiuti zero, l’uso razionale e circolare delle risorse naturali, la conservazione ed accrescimento del capitale naturale. I territori montani del nostro Paese non possono essere spettatori di questo processo, ma devono esserne parte attiva e dirigente”, evidenzia Franco D’Amore, Vicepresidente I-Com.
Per Francesco Micci, dottore commercialista, revisore legale ed advisor, è importante sottolineare come “la sostenibilità rappresenti ormai un imprescindibile paradigma di analisi e di valore, con un chiaro e favorevole trend del framework normativo internazionale, in particolare a livello comunitario. Pertanto, elementi come criteri di rendicontazione e di verifica verranno regolamentati sempre più dettagliatamente. Gli strumenti di finanza sostenibile – green e social bond, ABS, green loan – saranno sempre più rilevanti, rappresentando una grande opportunità di sviluppo, anche territoriale, tramite specifici segmenti dedicati sui mercati dei capitali. Elemento fondamentale per lo sviluppo sostenibile dei territori è poi la corretta strutturazione di forme di partenariato pubblico-privato per realizzare le progettualità. Implementando le più rilevanti best practice internazionali, ad esempio nella valutazione dei progetti e nella gestione dei rischi, ed allineando progettualità e criteri di sostenibilità, in ottica SDGs, anche al fine di favorirne il financial close sfruttando i fondi pubblici a disposizione ed attirando l’ingente domanda di investimenti sostenibili da parte di investitori istituzionali e del mercato retail”.
“La necessità di formazione è urgente, costante, forte per tutto il sistema di Enti locali che Uncem rappresenta – spiega Marco Bussone, Presidente Uncem e Fondazione Montagne Italia – I temi connessi al Green New Deal, le sfide dei cambiamenti climatici, le urgenze connesse alla spesa dei fondi europei, il superamento delle sperequazioni sono assi sui quali montare iniziative di formazione e informazione per Sindaci e Amministratori dei territori. Per essere un laboratorio vero di nuove pratiche, per impegnare la Politica a costruire soluzioni, per generare opportunità e per avviare percorsi virtuosi, questa partnership è molto preziosa per la Fondazione Montagne Italia e per Uncem. Vogliamo essere smart. Intelligenti e interconnessi. Per questo lavoriamo e apriamo un percorso certamente virtuoso”.

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