Progetto

AFAI: uno strumento per la valorizzazione e promozione del patrimonio forestale dell’Alta Irpinia.

Il progetto Agenzia Forestale Alta Irpinia (AFAI) è inserito nel contesto della Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI) lanciata nel 2014 con la Programmazione Europea 2014-2020 a valere sui fondi FEASR, FESR e FSE cui si aggiungono le risorse nazionali assegnate dalle Leggi di stabilità 2014, 2015, 2016 e dalle Leggi di bilancio per il 2018 e per il 2020.

La SNAI nasce come azione diretta per il sostegno alla competitività territoriale sostenibile e per contrastare il declino demografico che caratterizza le aree interne del Paese. L’obiettivo è creare nuove possibilità di reddito, assicurando l’accessibilità ai servizi essenziali (trasporto pubblico locale, istruzione e servizi sociosanitari) nonché di migliorare la gestione del territorio. Peculiarità del metodo adottato dalla SNAI è l’approccio place-based con il quale, partendo da un’analisi delle risorse endogene e dei fabbisogni locali, si arriva a predisporre una strategia d’Area, frutto di una progettazione partecipata e condivisa tra gli attori locali e i portatori di interesse, pubblici e privati.

L’Area Interna Alta Irpinia, costituita da 25 Comuni della provincia di Avellino (vedi cartina 1), ha sottoscritto l’Accordo di Programma Quadro (APQ) il 13 settembre 2017 come Area-pilota della Regione Campania (D.G.R. Regione Campania n. 600 1.12.14) avviando così un processo di governance per realizzare obiettivi di sviluppo che prevedono un forte intervento nel settore ambientale e agrosilvopastorale, dello sviluppo locale, del turismo e sanità.

Tra gli interventi inseriti nella strategia è stata prevista anche la costituzione dell’AFAI, quale strumento per rispondere alla necessità di valorizzazione e promozione unitaria di una delle risorse endogene principali dell’Alta Irpinia: il patrimonio forestale.

Questa risorsa, strettamente legata all’identità culturale e paesaggistica del territorio può giocare un ruolo strategico per lo sviluppo sostenibile dell’Area, costituendo uno dei principali ambiti di sperimentazione su cui misurare la capacità di innovazione e miglioramento nei metodi e strumenti connessi alla tutela e valorizzazione economica, ambientale e turistico culturale dell’Area.

Il progetto AFAI trova sostegno nella misura 16.7.1 del PSR Campania 2014- 2020 che prevede due tipologie di intervento sequenziali:

  • Azione A) Definizione di un Programma Strategico condiviso con i partner dell’Area Interna;
  • Azione B) Attuazione della strategia definito un Piano operativo di investimenti per poter accedere alla riserva finanziaria di 10 milioni di euro su alcune misure del PSR 2014-2020 Campania.

Il “Programma Strategico” costituisce il prodotto di sintesi dell’Azione A e viene redatto, attraverso un approccio partecipato – il vero motore dell’Agenzia – al fine di “Migliorare la gestione sostenibile del patrimonio forestale” perseguendo interventi volti alla “Cooperazione per il supporto alla competitività delle filiere forestali attraverso la sperimentazione di una gestione sostenibile del patrimonio forestale dell’Alta Irpinia”, in coerenza con quanto sottoscritto nell’APQ.

Fondazione Montagne Italia, in qualità di capofila delegato dal Comune di Nusco, e il Centro Politiche e Bioeconomia del Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria (CREA-PB) hanno avviato un processo di dialogo e confronto con i 25 Comuni dell’Area e i soggetti privati interessati.

Lo scopo è individuare un nuovo modello di sviluppo integrato che si configuri in una “Comunità” attivamente impegnata nella gestione sostenibile, unitaria, multifunzionale, partecipata ed economicamente sostenibile del territorio e del suo patrimonio forestale. L’obiettivo è quindi, costituire una forma associativa impegnata inizialmente nel perseguimento degli obiettivi del Programma Strategico e che in prospettiva possa rappresentare anche il territorio e i partner del progetto diventando soggetto di riferimento unitario per la promozione e il supporto programmatico e progettuale all’Alta Irpinia.

In particolare, si vogliono cogliere le potenzialità di crescita legate all’erogazione dei servizi ecosistemici, alla gestione sostenibile e ai prodotti legnosi e non legnosi, e alla valorizzazione in chiave socio-culturale e turistico ricreativo delle risorse ambientali e del patrimonio forestale.

l’Alta Irpinia: risorse, bisogni, opportunità

Il territorio dell’Alta Irpinia conta 59.378 abitanti (ISTAT, 2019), dal 1971 ad oggi ridotti del 25,5%, con un saldo naturale (nati-morti) negativo dal 1985. Situata nel cuore dell’Appennino centro-meridionale, custodisce importanti risorse naturali e ambientali e possiede una forte identità storica, paesaggistica e culturale, con vocazioni artigianali, agroalimentari, turistiche e produttive che esprimono un grande potenziale da sviluppare.

Come molte aree interne del Paese, ha una scarsa rete di trasporti ferroviari e di infrastrutture digitali (meno del 50% della popolazione è raggiunto da banda larga maggiore di 2 megabit per secondo) sanitarie, bancarie, scolastiche (12 istituti scolastici di grado superiore) e formative post diploma. Lo scenario attuale, aggravato dall’emergenza COVID19, si caratterizza per una forte frammentazione socio-economica che rischia di aumentare le dinamiche di regressione demografica colpendo la fascia di giovani diplomati e laureati.

Prevale un’economia agrosilvopastorale e i settori manifatturiero e terziario (commerci e servizi) mantengono un ruolo importante, anche in relazione agli stanziamenti derivanti dalla Legge 219/81 post sisma. Il settore agroalimentare rimane il cuore produttivo e nel corso degli anni, l’offerta enogastronomica ha registrato un importante incremento, pur mancando un coordinamento in servizi e offerta turistica.

L’assenza di infrastrutture e di una visione unitaria del territorio rappresentano un limite per il vivace tessuto imprenditoriale locale, che lamenta comunque la mancanza di manodopera specializzata nel settore agroalimentare, artigianale (ferro, cuoio, ceramica artistica, legno, paglia e pietra) e turistico culturale.

Negli ultimi anni, si è registrato un significativo processo di ritorno di giovani che hanno maturato conoscenze e competenze lavorative fuori sede, che intraprendono attività autonome legate al settore agricolo (recupero attività di famiglia), turistico-ricreativo e dei servizi, in particolare informatici. Iniziative che hanno però scarsi effetti moltiplicativi sui livelli occupazionali e sullo sviluppo economico del territorio. L’Area, geograficamente delimitata dai rilievi della Daunia e dall’altopiano del Formicoso a Nord Est e dal complesso dei Monti Picentini a Sud Ovest, trova nel suo mosaico paesaggistico una meravigliosa sintesi del secolare rapporto tra l’uomo e le risorse naturali e ambientali. Si possono distinguere una zona montana a vocazione principalmente forestale, ubicata nel comprensorio dei Monti Picentini e una zona centrale e Nord-orientale di collina e pianura, dedicata all’agricoltura e caratterizzata dall’intervallarsi di colture temporanee o permanenti e spazi naturali (vedi cartina).

Il patrimonio forestale, che si estende per oltre 44.000 ettari (il 38% della superficie dell’Area), è poco valorizzato, con una produzione di beni e servizi poco strutturata e diversificata. Per circa 28.000 ettari il bosco è di proprietà privata e solo 12 dei 25 comuni possiedono uno strumento di pianificazione in grado di indirizzare la gestione e valorizzare la multifunzionalità delle risorse.

Oltre ai castagneti da frutto, prevalgono le faggete nell’Area Sud-occidentale e il cerro nella zona Nord-orientale, intervallati da nuclei ridotti di piantagioni di conifere, boschi di roverella e leccete. Le imprese forestali locali sono per lo più familiari con scarso livello tecnologico e producono assortimenti a basso valore aggiunto. Manca una filiera produttiva strutturata per la lavorazione e trasformazione del legname.

Il settore agrosilvopastorale è caratterizzato in gran parte da piccole imprese familiari che solo negli ultimi anni si sono indirizzate a produzioni agricole (vini, olio, grano ecc.), zootecniche e casearie (vacche podoliche, capre, maiali e animali da cortile) di alta qualità con numerosi marchi riconosciuti.

La castanicoltura rappresenta la più importante risorsa agricola e un’eccellenza nazionale in termini produttivi e imprenditoriali, con aziende all’avanguardia nei processi di produzione, trasformazione e commercializzazione, anche se si registra la carenza di strutture associative di servizi comuni. La produzione di qualità (Castagna di Montella IGP) è diversificata nei settori del fresco, dell’essiccato e dei derivati, con innovazioni secondarie.

Anche il tartufo e i funghi sono rinomati, attirando notevoli flussi turistico-gastronomici.

La complessità naturalistica è testimoniata dalla presenza di 4 parchi regionali concentrati sui monti Picentini e alla foce del Fiume Sele, 10 aree SIC, e 3 ZPS, che custodiscono una elevata biodiversità. Le sorgenti, i fiumi Sele, Calore, Sabato, Picentino e Ofanto, e i laghi concorrono ad arricchire la rilevanza naturalistica, racchiudendo il bacino idrografico più importante del mezzogiorno che alimenta parte di Campania, Puglia e Basilicata. È presente un’importante rete sentieristica, frammentata e poco gestita, e antichi percorsi rurali.

Lo storico attrattore turistico è l’altopiano di Laceno, a circa 1.050 metri sul livello del mare, con l’unica stazione invernale, un abitato residenziale, alberghi e ristoranti.

L’abbandono colturale dei boschi cresce e con esso il degrado del patrimonio culturale e paesaggistico, aumentando la vulnerabilità e il rischio del territorio ai cambiamenti climatici e agli eventi estremi.

le progettualità AFAI

Il progetto AFAI nel suo secondo step, con la misura 16.7.1 Azione B, potrà utilizzare, su alcune delle tipologie di intervento previste dal PSR Campania e secondo criteri specifici di ammissibilità, una riserva finanziaria di 10 milioni di euro.

Le risorse dovranno essere impegnate per concretizzare la Strategia di sviluppo condivisa dal territorio, incrementare la tutela e valorizzazione del patrimonio forestale e promuovere lo sviluppo delle filiere ambientali, produttive (prodotti legnosi e non legnosi), turistico-ricreative e socio-culturali, al fine di sviluppare nuove opportunità occupazionali e imprenditoriali.

Convinzione comune della politica locale, come ribadito anche nell’Accordo di Programma Quadro siglato con la SNAI, è che il patrimonio forestale deve poter ricoprire un ruolo strategico per lo sviluppo unitario del territorio dell’Alta Irpinia. Partendo da questo presupposto il progetto AFAI diventa quindi, l’ambito di sperimentazione del territorio in cui poter creare una governance in grado di porre le basi per costruire un percorso condiviso, coordinato tra soggetti proprietari, pubblici e privati, produttori e imprese di utilizzazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti forestali, agricoli e zootecnici, nonché imprese dell’accoglienza e della ristorazione.

Si propone così un nuovo modello di gestione sostenibile, unitaria, partecipata, multifunzionale ed economicamente sostenibile per le risorse del territorio, capace di coniugare e contemperare le esigenze di sviluppo economico con quelle di tutela dell’ambiente.

Il progetto offre un disegno unitario di sviluppo territoriale e socio-economico fino ad oggi mancante che modifichi lo scenario attuale caratterizzato da:

  • avanzamento delle dinamiche di spopolamento e dei processi di marginalizzazione
  • deterioramento della qualità della vita della popolazione residente in termini di servizi e costi economici, sociali e ambientali
  • perdita delle opportunità associate alla valorizzazione dei fattori distintivi del territorio
  • aumento del rischio di danni causati da eventi estremi e dal dissesto idrogeologico, legati all’abbandono colturale dei boschi e alla loro maggiore vulnerabilità a causa dei cambiamenti climatici.

Le proposte di progettualità, avanzate da soggetti pubblici e privati, saranno quindi sottoposte a un percorso selettivo pubblico, verificandone la coerenza con gli obiettivi della strategia e utilizzando criteri di trasparenza e pari opportunità. Le proposte di investimento dovranno essere rivolte al:

  • consolidamento e miglioramento delle capacità di governance territoriale
  • miglioramento della conservazione e gestione sostenibile del territorio e delle risorse locali
  • valorizzazione delle produzioni del bosco e dei servizi ecosistemici generati dalla gestione forestale sostenibile
  • promozione e valorizzazione, con una visione unitaria, delle potenzialità turistico-ricreative e socioculturali delle risorse naturali e agrosilvopastorali dell’Irpinia.

Solo con un intervento di ampio respiro, volto a cambiare le condizioni di contesto e a spingere verso forme di collaborazioni stabili tra gli operatori pubblici e privati del territorio, sarà possibile far diventare i settori produttivi potenziali e maggiormente “vocati” del territorio il vero motore di sviluppo dell’Area e assicurare l’indispensabile presidio del territorio.

l’Agenzia Forestale Alta Irpinia

Per poter accedere alla riserva finanziaria prevista con la misura 16.7.1 Azione B del PSR Campania, verrà richiesto all’Area interna dell’Alta Irpinia di costituire un’Associazione Temporanea di Scopo (A.T.S.) o altra forma associativa/societaria giuridicamente riconosciuta dalla normativa vigente che impegni i partner interessati dell’Area a dare attuazione al programma Strategico, condiviso con l’Azione A, e realizzare quindi, nei modi e nei tempi richiesti, un Piano operativo di investimento dei progetti previsti.

La costituzione di una forma associativa/ societaria per l’attuazione della strategia rappresenta, oltre che un obbligo procedurale, un’opportunità unica per l’Area che già nell’Accordo di Partenariato evidenziava la necessità di “promuovere un radicale cambiamento nelle modalità e negli strumenti di gestione del patrimonio forestale dell’Area, migliorando le capacità di auto-organizzarsi rendendosi protagonisti attivi del cambiamento e delle scelte di policies”.

È proprio in questa direzione che il progetto individua come primo obiettivo Strategico la Costituzione dell’Agenzia Forestale Alta Irpinia, quale strumento associativo in grado di coordinare efficacemente i proprietari e titolari della gestione, le iniziative e i progetti di interesse forestale (e non solo) sul territorio, raccogliendo gli interessi e le necessità locali e convogliando le risorse umane e finanziarie disponibili in progettazioni condivise e unitarie. Vi è quindi l’opportunità per l’Area di poter dare avvio a un nuovo processo di governance, unitario, con una visione politica di lungo termine per garantire una gestione e valorizzazione delle risorse naturali, ambientali e del patrimonio agrosilvopastorale dell’Alta Irpinia; ciò permetterà di superare i confini amministrativi e configurare il territorio in una “Comunità” attivamente impegnata nella ricerca di un nuovo equilibrio tra la volontà di valorizzare le risorse locali e la nascita e il consolidamento di nuove opportunità imprenditoriali e occupazionali, impiegando in modo coordinato le risorse e le opportunità di investimento offerte a livello regionale, nazionale ed europeo.

In tale direzione i Comuni dell’Area Pilota si erano già mossi costituendo l’organismo decisionale denominato Città dell’Alta Irpinia, quale organo politico istituzionale di rappresentanza unitaria delle amministrazioni dell’Area progetto. Ciò che oggi si propone è invece una forma associativa volontaria, senza fini di lucro, sul modello della Società consortile cooperativa, che rappresenti unitariamente gli interessi dell’Alta Irpinia, in cui i 25 comuni, gli Enti territoriali, gli imprenditori e i residenti possano riconoscersi e trovare uno strumento operativo e di assistenza tecnica in grado di soddisfare le necessità e i fabbisogni programmatici e progettuali presenti e futuri a favore di tutto il tessuto socioeconomico locale dell’Area Pilota, offrendo nuove opportunità occupazionali soprattutto per le giovani generazioni.

La Società, o Agenzia, perseguirebbe quale scopo prioritario – ma non esclusivo – quello di dare attuazione al progetto AFAI a valere sulla misura 16.7.1 del PSR e anche di promuovere la crescita e lo sviluppo unitario, partecipato e sostenibile del territorio, sviluppando attività e iniziative atte a favorire strategie, sinergie, progetti e azioni per la tutela, gestione e valorizzazione multifunzionale del territorio agrosilvopastorale, del patrimonio naturale, ambientale e forestale, quale fattore di sviluppo sostenibile dell’Area, attraverso la partecipazione attiva delle comunità e il coinvolgimento delle diverse componenti della cultura, dell’economia e della società locale.

 

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