Debiti dei comuni: il 90% degli enti locali spende più di quanto dovrebbe per i mutui

FONDAZIONE MONTAGNE ITALIA E UNCEM UNITI PER SERVIZI DI RIVISITAZIONE E CONSULENZA

Il 90 per cento degli Enti locali italiani, dai Comuni alle Province, spende più di quanto dovrebbe per i mutui contratti.

Ma solo il 20 per cento riesce da solo, con gli strumenti e capacità interne all’Ente, a riscontrare anomalie e sovracosti applicati. Meno del 10 per cento arriva a ridiscutere il mutuo e i tassi con il soggetto erogatore. I dati emergono da un’analisi fatta da Fondazione Montagne Italia e Uncem, che negli ultimi due anni, hanno ricevuto diverse richieste di analisi e approfondimento da parte di Enti locali italiani e in particolare piemontesi. “Per questo abbiamo avviato un servizio di monitoraggio volto a risolvere le problematiche dei Comuni e delle Unioni montane in particolare – spiega Marco Stefanetta, responsabile delle relazioni istituzionali della Fondazione, nata per volontà di Uncem e Federbim – Abbiamo scelto un partner tecnico, JDGroup, che si occupa di questo processo da oltre quindici anni. Perché, se da una parte vogliamo aiutare i Comuni e le Unioni a intraprendere nuovi percorsi per lo sviluppo locale, dall’altra è fondamentale che gli Enti possano risparmiare con migliori servizi. Pagare di più sui mutui, ovvero prolungarne la durata è inopportuno“. 

Il 65 per cento degli Enti è convinto che ridiscutere la durata del mutuo contratto, prolungandone gli anni di restituzione, sia l’unica soluzione possibile per abbassare le rate annuali sul capitale. Anche sugli interessi, il 30 per cento dei Comuni non è ben informato delle modalità di ridiscussione con gli i soggetti che hanno erogato il mutuo stesso. Così, oggi il 45 per cento dei Comuni analizzati dalla Fondazione ha difficoltà ad avere spazi per nuovi mutui, avendo raggiunto il limite di indebitamento. Si blocccano così investimenti e nuove opere, proprio mentre lo Stato ha aperto diverse centinaia di milioni di euro di ‘spazi finanziari per investimenti’. Un’opportunità colta da moltissimi Enti, che sui mutui degli ultimi dieci anni hanno invece difficoltà ed eredità complesse.

Il 90 per cento di mutui di Comuni, Province e municipalizzate sono indeterminati, nulli o parzialmente nulli – evidenzia Daniele Scandella, Presidente del gruppo JD La loro rimodulazione può permettere il ridimensionamento ovvero, la riduzione, degli interessi. Pertanto, diminuendo il debito, i Comuni possono disporre di più ‘ossigeno’ per le politiche territoriali”. E ancora: “Nella nostra, ormai, ultradecennale esperienza, abbiamo permesso a imprese, privati e Comuni di ricondurre il rapporto con gli Istituti bancari a principi di correttezza ed equità”. Auspichiamo – prosegue Scandella – che in collaborazione con Fondazione Montagne Italia possiamo portare, attraverso i nostri servizi, benefici anche per i bilanci dei Comuni delle aree interne“. 

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