Collegato Ambientale 2016

La Camera dei Deputati ha votato il 22 Dicembre (261 favorevoli, 111 astenuti, 32 contrari) il Collegato ambientale alla legge di stabilità. L’Italia ha dunque una legge sulla green economy che colloca il Paese tra i primi in Europa ad aver dato seguito agli impegni della Cop21 di Parigi. “Il voto definitivo di stamani ci consegna il testo di una legge organica su ambiente, territorio, nuovo rapporto tra uomo ed ecosistema, riduzione delle risorse, riequilibrio del rapporto tra aree rurali e urbane. È un risultato importante, per molti versi storico”, afferma l’on. Enrico Borghi, deputato, presidente dell’Intergruppo parlamentare per lo Sviluppo della montagna e presidente della Fondazione Montagne Italia Borghi, relatore del provvedimento, evidenzia la strategicità del provvedimento legislativo, che anticipa il Green Act e l’attuazione dei piani varati a Parigi. “L’Italia ha un ruolo di guida di questi processi, in Europa e nel mondo”, sottolinea Borghi. Green economy, prevenzione del dissesto idrogeologico, mobilità elettrica e sostenibile, sostegno alla raccolta differenziata dei rifiuti, incentivi agli acquisti verdi, ma anche istituzione delle green communities e delle “oil free zone” per le comunità montane in cui nascono e crescono nuovi modelli economici, investimenti che favoriscono le imprese verdi oltre al turismo sostenibile. 79 articoli, 11 capi, diversi ordini del giorno votati oggi. Tra i punti più qualificanti del provvedimento anche l’introduzione della valutazione di impatto sanitario, il potenziamento del servizio idrico, le penalizzazioni per il conferimento in discarica e negli inceneritori, l’istituzione del comitato per il capitale naturale. Molti di questi temi sono centrali nell'”ecologia integrata” della quale parla Papa Francesco nell’Enciclica Laudato Si, certamente fondamentale base etica per molte delle azioni politiche in campo ambientale ed economico future.

“Consegniamo al territorio importanti provvedimenti – prosegue l’on. Borghi – che andranno declinati in opportunità e scelte politiche. Il Governo e il Parlamento dovranno trasformare molte indicazioni del collegato ambientale in leggi e individuare risorse. Ma anche gli enti locali devono da subito fare la loro parte. Penso ai Comuni montani e alle Unioni montane in particolare. Sui temi cardine del collegato ambientale dobbiamo costruire piani di sviluppo organici dei territori rurali, produttori di risorse che si interfacciano non da comprimari alle aree urbane. Si devono aprire nuovi rapporti con le imprese dei settori energetici ad esempio, rendendo i territori coproduttori dei beni nati dal combinato di risorse e territorio. Dobbiamo lavorare per dare alle aree montane e rurali gli strumenti operativi per rendere gli articoli del collegato ambientale motori di sviluppo economico e di tutela del territorio, non certo per una contemplazione bensì per un uso conservativo e sostenibile delle risorse, a partire dall’acqua”.

Importante il legame tra collegato ambientale e molte delle disposizioni in favore degli enti locali contenute alla legge di stabilità. Il riequilibrio tra sviluppo di aree rurali e urbane passa anche dal ritorno nella stabilità del fondo nazionale per la montagna, per le incentivazioni al recupero grazie a ecobonus e incentivi per le ristrutturazioni, al sostegno alle unioni di comuni, come aggregazioni di enti che scelgono progetti comuni e trovano nel lavoro insieme la chiave per generare nuovo sviluppo. “Abbiamo fatto dei grandi passi in avanti – conclude Borghi – Ne faremo altri. Ma questa volta il collegato ambientale corona trasformando in legge le esigenze che da dieci anni venivano espresse da lungimiranti amministratori di piccoli Comuni e aree montane delle Alpi e degli Appennini”.

Leggi il documento completo del Collegato Ambientale

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