Cos’è ?
E’ una mappa che ha dati spazializzati complessa che rappresenta le risorse materiali presenti nel territorio come “oggetti materiali” ed anche le risorse immateriali. Quindi, oltre alle risorse naturali tangibili quali le sorgenti, i laghi, le grotte, i parchi naturali, ecc. abbiamo anche la dimensione del mondo simbolico intangibile caratteristica di quello specifico ed unico luogo con la sua la memoria storica, l’arte, le tradizioni e il capitale sociale.
Una mappa di comunità ben fatta è perciò ben più ricca e complessa di una semplice carta turistica, che mostra solo i luoghi ed è pressoché statica: illustra anche perché i luoghi sono importanti e muta con l’evoluzione del territorio.
Inoltre ha una valore ed una attendibilità ben più grande di qualsiasi altra carta tematica perché è il risultato di un processo iterativo e di co-progettazione: il percorso per la sua elaborazione non è lineare ed inoltre è co-progettata in sinergia con le comunità locali. Queste ultime infatti, unite da un sistema valoriale simile, raccontano e condividono il mondo reale e simbolico in cui vivono, guidate da figure professionali esperte che raccolgono tutte le informazioni da restituire in questo “contenitore dinamico” che è la mappa di comunità.
Le mappe di comunità sono strumenti utilizzati sin dagli anni Ottanta e vengono utilizzati nei processi pianificazione territoriale e per la realizzazione degli ecomusei.
Quali potenzialità può esprimere
L’Alta Irpinia sono le acque che sgorgano dalle pendici dei monti Picentini, il Laceno, le cascate, le terme. Alta Irpinia sono le rocche, i castelli e i borghi disseminati sul territorio, la loro storia millenaria e le persone che li vivono. Alta Irpinia sono i boschi che hanno permesso agli abitanti di scaldarsi, costruire e sopravvivere, che hanno nascosto i briganti e che custodiscono personaggi mitologici. Alta Irpinia sono i panorami ampi, che si spingono fino oltre i confini regionali. Sono i pascoli e le greggi che si spingono sulle creste dei monti Picentini e le castagne raccolte nei bassi versanti. Ma Alta Irpinia significa anche radici: è la nonna calitrana che prepara le “cannazze” al nipote emigrato che torna a casa e, allo stesso tempo, chi scommette sul proprio territorio e ci rimane. Alta Irpinia è anche tanto altro: è quello che percepiscono le persone che ci abitano, che la vivono e che la amano.
Come trasportare la percezione locale a chi ancora non conosce il territorio?
E come tenere conto delle volontà di sviluppo e frequentazione nei processi di pianificazione territoriale e di sviluppo turistico?
Un’opportunità, applicata nello Studio Tecnico a supporto del piano strategico di valorizzazione del patrimonio forestale dell’Alta Irpinia, è la redazione di una Mappa di Comunità: una mappa che viene costruita a partire dalla viva voce delle comunità locali, sotto il coordinamento di figure professionali che abbiano uno sguardo ampio e che possano tessere insieme i fili che costituiscono la trama del territorio, osservandolo nel suo complesso.
Nonostante i limiti legati alla pandemia in corso, sono stati gli abitanti e le amministrazioni locali a raccontare il territorio, fornire mappe e documenti, a realizzare incontri. Le stesse persone che hanno raccontato cos’è #AltaIrpinia sui social, che hanno condiviso pagine di diario e racconti familiari, tradizioni e ricette.
Il risultato è un documento che rappresenta anche la dimensione simbolica, il capitale sociale e la vita reale dell’Alta Irpinia: mentre una carta turistica mostra i luoghi, una mappa di comunità ben fatta illustra anche perché quei luoghi sono importanti, dal punto di vista di chi li vive.
Il prodotto finale del progetto non è, però, il prodotto definitivo: una mappa di comunità è uno strumento dinamico, che dovrà essere in grado di evolversi insieme al territorio. Evoluzione e aggiornamento necessari per andare oltre i limiti imposti dai tempi tecnici di realizzazione e che permetteranno di completare il processo di coprogettazione.
Il risultato del processo di mappatura non rimarrà soltanto un documento all’interno del sito del Progetto AFAI, ma potrà continuare la sua vita come strumento di promozione territoriale, archivi culturale e strumento di crescita per la coscienza di luogo. Per invitare a conoscere davvero l’Alta Irpinia.
Il Team dietro la mappa di comunità
Per la collezione e la raccolta del materiale cartografico: Erica Mazza, Irene Rosso e Remo Bertani (RDM Studio).
Per il supporto e per le informazioni naturalistiche, ambientali ed escursionistiche: Daniele Giordano, Rosa Rivieccio, Antonio Pepe, Lorenzo Crecco (Crea – Politiche e Bioeconomia).
Per i dati riguardanti la Rete Escursionistica Italiana del CAI, si ringranzia il responsabile regionale campano Dott. Alfonso de Cesare.
Per le integrazioni territoriali Arch. Marina Giangrieco, Arch. Andrea Lo Conte, Dott.ssa Maria Scalisi, Dott. Antonio Sena.
Per il lavoro della mappatura dei luoghi di interesse storico artistico (aree archeologiche, chiese, castelli, ecc.), che fa parte della tesi redatta nell’ambito del Master di II livello Arint: Architettura e progetto per le aree interne. Ricostruzione dei piccoli paesi: CU.PA. Cultural Park della valle Ufita e Valli d’Ansanto di Maria Barrasso, Marina Giangrieco, Andrea Lo Conte, Antonio Sena.
La Mappa interattiva è consultabile CLICCANDO QUI